Formedil presenta Castelli e Ponti,opera di mastro Nicola Zabaglia

castelli e ponti l'operaPresentata a Roma la ristampa del volume “Castelli e Ponti” l'opera di mastro Nicola Zabaglia. Grazie al Formedil riproposta un’opera fondamentale di tecnica delle costruzioni. Se n’erano perse le tracce da tempo, ma ora riemerge dalle nebbie degli archivi e delle biblioteche vaticane un’opera editoriale che per un paio di secoli è stata unanimemente riconosciuta di straordinario interesse, per le innovazioni in essa contenute.
“Con la ristampa di “Castelli e Ponti” di Nicola Zabaglia” – ha sottolineato il Presidente del Formedil Massimo Calzoni – restituiamo all’attenzione del vasto mondo di chi ha a cuore la storia delle tecniche costruttive, così come di chi trova nella ricerca e nella capacità di innovare uno stimolo a dare soluzioni ai problemi che ogni giorno l’attività edilizia ci pone, un’opera perduta. In occasione delle feste natalizie, abbiamo ritenuto opportuno dare un segnale, editando un libro nel quale è possibile trovare quell’energia che oggi è quanto mai preziosa di fronte agli effetti che questa crisi infinita sta producendo nel settore delle costruzioni. Il trattato di Nicola Zabaglia, redatto nella sua prima edizione alla metà del XVIII° secolo e rieditato nel 1824 costituisce infatti una dimostrazione concreta delle grandi capacità inventive e applicative di un “capomastro” industrioso e capace di trasformare le difficoltà del cantiere in invenzioni, così da offrire soluzioni inaspettate. Il nostro auspicio è che quanto contenuto in questo volume, in un’edizione che ripropone integralmente le tavole e i disegni originali, possa contribuire a restituire fiducia e a stimolare in chi avrà la fortuna di sfogliarlo e di consultarlo un incoraggiamento a reagire per una nuova stagione di innovazione anche per il nostro settore”.
Gli ha fatto eco il Segretario generale della Fillea CGIL Valter Schiavella, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali di categoria, evidenziando come l’opera di Zabaglia costituisca un esempio di valore di come dal lavoro e dall’esperienza e dalla passione possano maturare, come è accaduto spesso in passato, “una vera e propria scienza basata sul fare e sull’osservare. Al centro del trattato di Zabaglia vi è il cantiere, con la sua complessità e la sua concretezza. Le macchine di Zabaglia sono delle piccole opere d’arte e si inseriscono pienamente nella tradizione propria del Rinascimento poi proseguita nell’alveo della tradizione delle arti tecniche che hanno avuto una solida tradizione e ampia diffusione e successo. Una creatività che nasce di fronte alle sfide della realizzazione di grandi opere”.
L’opera di Zabaglia matura infatti nell’ambito delle attività della “Fabbrica di San Pietro”, il cui Presidente, Sua Eminenza Cardinale Angelo Comastri, ha redatto una breve ma densa prefazione sottolineando come “quello che auspicarono e sostennero i responsabili della Fabbrica promotori delle due edizioni del volume di Zabaglia, è che l’opera avesse anche un ruolo didattico per la formazione dei nuovi tecnici e artigiani, che avrebbero così avuto accesso a un prezioso bagaglio di conoscenze, unico al mondo, acquisito dai sampietrini e artisti della Fabbrica di San Pietro al servizio della Basilica”.
“Ieri, come oggi – ha ricordato il Presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – era fortemente sentito il bisogno di una sensibilità in grado di tramandare conoscenze e competenze, che nel cantiere risultano fondamentali e che sono linfa viva per assicurare un processo costruttivo che rischia in
assenza di una particolare e rilevante attenzione alla formazione di aumentare i rischi in materia di sicurezza così come di incidere negativamente sul piano della qualità delle opere. E qualità e sicurezza, così come l’alto senso di responsabilità e la passione per il proprio lavoro, sono elementi costitutivi dell’industria delle costruzioni. Elementi e valori che si rinsaldano e si affermano grazie a una formazione consapevole e attenta alle esigenze delle imprese e dei lavoratori. Una formazione che il Formedil e il sistema bilaterale delle costruzioni attraverso le scuole edili forniscono a decine di migliaia di lavoratori e tecnici ogni anno, proseguendo quel lavoro prezioso al quale l’opera di Zabaglia ha contributo e che oggi può costituire un esempio di indubbio interesse in termini di creatività e di inventiva”.
Il Vicepresidente del Formedil, Enzo Pelle ha messo in evidenza alcuni tratti salienti del volume di Zabaglia: “Io credo che questa storia ha un che di particolare trattandosi del racconto di un mastro, un uomo che con la sua abilità e la passione ha contribuito ad innovare un sistema. Non sono stati solo i nomi altisonanti degli architetti a fare la storia, credo invece che ci siano stati tanti Nicola Zabaglia e ricordarne uno è un modo per ricordarli tutti. Un tempo il suo era un mestiere che dava prestigio, oggi purtroppo non è più così: abbiamo perso le maestranze ed il gusto del bello. Attraverso storie come queste noi dobbiamo imparare a rivalutare i mestieri, le professionalità, le abilità di mastri e artigiani e sapere dare loro il giusto riconoscimento e il giusto valore. E’ importante indirizzare imprese e lavoro verso il bello e la qualità: solo così avremo delle opere sempre più ecosostenibili, innovative, eccellenti.”


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