Taranto 9 giugno 2017. La Formazione professionalizzante in edilizia: Taranto esempio virtuoso

TARANTO. Ancora un prestigioso riconoscimento per le attività formative progettate e realizzate dal Formedil Cpt Taranto. Questa volta è Massimo Calzoni, presidente nazionale del Formedil a sottolineare come "Taranto rappresenti un esempio virtuoso perché buona volontà e impegno pagano sempre in termini di risultati. Il Formedil Cpt Taranto è dunque un modello da seguire per il nostro sistema formativo costituito da una rete di 103 strutture provinciali. L'apprezzamento di Calzoni è riferito a due corsi organizzati dall'ente di formazione di via Sorcinelli riguardanti la posa di piastrelle, le murature a secco e la posa di membrane bituminose. Queste attività formative, destinate a 70 lavoratori della Semat, la più grande aziende edile operante all'interno dello stabilimento siderurgico tarantino, sono state realizzate in collaborazione con realtà formative e aziendali leader a livello nazionale. Presentati inoltre i risultati di un altro progetto intitolato "Sicuro e sostenibile — L'edilizia del futuro". A finanziare questi corsi è stato Fondimpresa che, come il ricorda il suo direttore dell'Area Formazione Amarildo Arzuffi, "è il più grande fondo interprofessionale italiano a cui sono iscritte 180mila aziende che occupano complessivamente 4 milioni e mezzo di lavoratori". Anche per Arzuffi, Formedil Cpt Taranto rappresenta una realtà importante del panorama formativo nazionale poiché "è molto spesso presente — ha detto — nei nostri percorsi formativi riguardanti la tutela dell'ambiente e della sicurezza, l'innovazione nel settore edile e la formazione continua dei lavoratori". Fabio De Bartolomeo, presidente del Formedil Cpt Taranto che ha fatto gli onori di casa insieme al suo vice Francesco Bardinella e al direttore Franco Pasanisi, ribadisce: "il nostro obiettivo è di offrire nuove opportunità di qualificazione professionale. Dunque la formazione continua come strumento indispensabile per rafforzare le proprie competenze e acquisirne di nuove. Solo così chi ha perso il lavoro può sperare di rientrare nel ciclo produttivo, magari cambiando settore. Noi, come sempre, proviamo a dare il nostro contributo in termini di consulenza e formazione".


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