‘LE DONNE POSSONO COSTRUIRE’: Verso un’industria edile paritaria

                                                                      





‘LE DONNE POSSONO COSTRUIRE’: Verso un’industria edile paritaria


La Flc di Madrid è il promotore del progetto europeo per promuovere l’uguaglianza nella formazione professionale e l’inserimento lavorativo delle donne nel settore delle costruzioni “Woman can build” Il Formedil è l’organismo bilaterale italiano per la formazione nel settore delle costruzioni che insieme ad altri partner europei provenienti da Germania, Belgio, Francia, Italia e Portogallo partecipa alla realizzazione di questo importante progetto Erasmus+, nell’ambito della cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche, volto a favorire l’ingresso delle donne nell’era di un nuovo settore delle costruzioni verso la tecnologia e l’innovazione.


“Sebbene l’Europa abbia compiuto continui progressi negli ultimi anni grazie all’intenso lavoro svolto a livello locale, nazionale ed europeo, l’uguaglianza tra donne e uomini è ancora un problema in sospeso e siamo molto lontani dal conseguirlo, specialmente in settori quali la partecipazione nel mercato del lavoro, indipendenza economica, bonus e pensioni, presenza nelle posizioni decisionali, lotta alla violenza sessista”.


In questo modo, Vêra Jourová, Commissario europeo per la giustizia, e l’uguaglianza di genere, introduce l’impegno strategico per l’uguaglianza di genere (2016-2019), un quadro che conferma il patto europeo per l’uguaglianza di genere (2011-2020) e la prosecuzione della strategia per la parità tra donne e uomini (2010-2015) della Commissione europea.


Anche se il messaggio non sembra incoraggiante, il tasso di occupazione delle donne ha raggiunto il livello più alto mai registrato nel 2014, raggiungendo il 64%, secondo Eurostat. Una percentuale che si sta avvicinando all’obiettivo fissato nella strategia “Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” (COM (2010) 2020 definitivo), che mira a raggiungere un tasso di occupazione del 75% per donne e uomini tra i 20 e 64 anni.


Per questa crescita integrativa è essenziale rivedere il sistema di istruzione e formazione professionale (VET) che deve tendere ad un approccio più inclusivo, soprattutto in relazione ai quei settori in cui le donne sono sottorappresentate, investendo principalmente nelle qualifiche e nelle capacità professionali di quelle occupazioni che vanno verso l’innovazione del lavoro , come per esempio attività derivanti dall’efficienza energetica o costruzione “verde” nel caso delle costruzione, sfruttando così le opportunità del mercato del lavoro.


Superare le barriere


Questo è il caso dell’industria delle costruzioni, in cui la presenza di donne è inferiore all’1%. Le costruzioni per tradizione sono un settore maschile, una condizione che è stata giustificata, tra le altre questioni, dalle dure condizioni fisiche del lavoro. Tuttavia, uomini e donne possono svolgere gli stessi compiti professionali in pari diritti e opportunità.


Ma la femminilizzazione di questo settore incontra barriere intrinseche – “le donne non si vedono come lavoratori edili” e barriere derivanti da un mercato del lavoro in cui aziende e clienti considerano meno professionale il lavoro svolto da una donna.


Si tratta di difendere le pari opportunità promuovendo la professionalizzazione, l’inserimento lavorativo delle donne attraverso processi di sensibilizzazione e formazione.


Attraverso un approccio olistico, questo progetto cerca di intervenire sui principali attori coinvolti nella promozione dell’uguaglianza di genere nel settore: aziende, professionisti della formazione, centri di formazione professionale e donne, soprattutto giovani in situazioni di disoccupazione, a rischio di esclusione sociale e disoccupati di lunga durata.


Pertanto, gli obiettivi di questa iniziativa sono:




  • Fare un cambio di paradigma nel settore delle costruzioni attraverso la formazione verso un settore più egualitario, attraente e socialmente responsabile.

  • Superare le barriere culturali e attirare l’attenzione delle donne nel settore delle costruzioni, enfatizzando quelle attività con le maggiori possibilità di ottenere un effettivo inserimento nel mercato del lavoro.

  • fornire ai centri di formazione professionale una prospettiva di genere che permetta loro di ripensare alla progettazione formativa in un’ottica di pari opportunità.

  • Formare i formatori e ottenere il riconoscimento delle competenze di genere acquisite e renderne visibile il valore.

  • Stabilire misure di consulenza/assistenza per donne e aziende che facilitino la transizione del settore delle costruzioni verso la consapevolezza di genere.


Il progetto ha una durata di 36 mesi e si concluderà nel 2020


Nel corso delle attività di progetto sarà sviluppato un percorso formativo on line per orientare allievi e formatori verso la parità di genere stabilendo un sistema di riconoscimento delle competenze attraverso percorsi di formazione continua.


Inoltre, tale modalità formativa sarà supportata da un’esperienza pratica, in cui un gruppo di donne realizzerà la costruzione, su scala ridotta, di un Edificio quasi energia nulla, applicando le conoscenze e competenze in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili.


Allo stesso modo, verrà definito un piano d’azione, con roadmap e servizi di supporto per le aziende, come guida all’integrazione delle donne nelle costruzioni ed una guida per menotoring and counselling da fornire ai centri di formazione.


Il progetto Women to Build vuole essere un caso di buone pratiche, con un impatto sull’Unione europea, che può essere trasferito ad altri settori, e Paesi.


WOMEN CAN BUILD
Programme: ERASMUS+ Cooperation for Innovation and the Exchange of Good Practices
Project number: 2017-1-ES01-KA202-038658
Duration: 36 months [From Sep 2017 – Aug 2020]
Coordination: Fundación Laboral de la Construcción


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