Bus I-town. Efficienza energetica e sostenibilità, quale formazione?
Una indagine sul campo per il progetto BUS I-Town
Nell’ambito del progetto europeo “Build Up Skills I-Town”, nella primavera del 2015, sono stati acquisiti 901 questionari attraverso la diffusione di una versione cartacea, curata in particolare dalle scuole edili della rete Formedil e da Ecipa CNA, cui si è aggiunta la possibilità di compilazione on line utilizzata dall’insieme del partenariato di progetto.
L’indagine è stata diffusa a tutti, mirando però specificamente a figure coinvolte per processo di filiera costruzione installazione impianti, senza tuttavia definire un campione target.
Nonostante ciò le 901 interviste sono risultate equamente distribuite su tutto il territorio nazionale(il 22,2% al Nord Ovest, il 34,3% al Nord Est, il 18,6% al Centro e il restante 24,9% al Sud) e del tutto in linea con l’universo di riferimento ossia la rilevazione delle Forze Lavoro dell’ISTAT.
Prima fase
Una prima fase dell’indagine è consistita nell’analisi del campione, i cui risultati sono sinteticamente rappresentati di seguito.

Seconda fase
Una seconda fase ha riguardato l’analisi delle risposte delle sezioni 1 e 2.
Area tematica A: recupero e manutenzione del patrimonio edilizio
Area tematica B: rigenerazione urbana e ambientale
Area tematica C: Risparmio energetico e green building
Area tematica D: Materiali e tecniche innovative
Le risposte sono state analizzate per aree tematiche e sono stati privilegiati due livelli di analisi: da una parte è stata elaborata la dimensione quantitativa dall’altra la dimensione qualitativa.
Terza fase
Ha riguardato l’incrocio delle singole risposte con le tipologie di risposte più rappresentative dell’area anagrafica. Sono state scelte come livello di approfondimento le seguenti categorie di risposte:
La formazione per il costruire sicuro&sostenibile
Da questa fase di indagine sul campo sono emerse alcune prime considerazioni, verificate con l’incrocio tra esito della rilevazione attraverso questionari ed approfondimento nei Focus group con testimoni privilegiati. I testimoni sono stati individuati tra gli stakeholders di riferimento quali, ad esempio, organizzazioni imprenditoriali, produttori di materiali, tecnologie e sistemi costruttivi, organizzazioni sindacali di categoria dell’edilizia, Legambiente. Un ulteriore prezioso elemento di verifica è il costante confronto con le esperienze Build Up Skills realizzate in altri Paesi Europei, promosso dalla Commissione Europea attraverso gli exchange meetings.
Di seguito le prime considerazioni di sintesi dell’indagine condensate in 7 punti.
Il progetto europeo I-TOWN
Il settore degli edifici non industriali è considerato il principale elemento nel consumo di energia e di emissioni di gas serra (GHG) sia a livello nazionale che europeo. Per contrastare tale problema, le Direttive Europee individuano strategie per la promozione dell’efficienza energetica negli edifici in accordo con gli obiettivi energetici di EU 2020.
La nuova Politica energetica Nazionale, è stata messa in atto per conseguire gli obiettivi a breve e a lungo termine (2020), al fine di promuovere l’efficienza energetica, lo sviluppo sostenibile e le energie rinnovabili.
In Italia nel settore della formazione professionale le Regioni e le province autonome hanno facoltà di creare un proprio sistema. Ciò ha reso complesso, ad oggi, il processo di definizione di un quadro nazionale comune. Alle Regioni compete la responsabilità di sviluppare e impostare i programmi di formazione professionale anche se esistono disposizioni nazionali finalizzate a garantire un minimo di standardizzazione e qualità dei programmi formativi realizzati in tutto il paese. Tutti gli accordi stipulati recentemente hanno dichiarato la necessità di giungere ad un sistema nazionale di riferimento.
Le risorse umane, centro del cambiamento, sono il vero valore aggiunto; lo sviluppo di nuove abilità e competenze specializzate, insieme alla formazione dei formatori e alla certificazione dei tecnici nel campo dell’efficienza energetica nel settore edile, è, infatti, la principale leva del cambiamento e della crescita professionale.
L’elenco nazionale delle qualifiche rappresenta la base per la definizione di nuove competenze e abilità che gli operatori dovrebbero avere secondo le line guida della strategia 2020. Tutti gli operatori identificati con una roadmap nazionale devono migliorare la competenze tecniche, quelle trasversali e quelle di bordo per promuove l’integrazione nell’intera filiera edile. Gli standard identificati con la roadmap nazionale, di di cui si occupa I-town, sono relativi alle figure base del processo costruttivo: Operatore edile, Operatore termo-idraulico, Operatore di impianti elettrici, Operatore elettronico, Operatore carpentiere per il legno.
Il cantiere del futuro sarà sostenibile e punterà sull’efficienza energetica. Tutta la filiera delle costruzioni avrà bisogno di accrescere le competenze professionali degli operatori. L’edilizia “verde” sta generando cambiamenti nella formazione professionale ed è in crescita la necessità di trasmettere competenze interdisciplinari. Per tale ragione il progetto I-TOWN intende sviluppare tre diverse linee formative. Una generale, rivolta a tutte le risorse umane della filiera edile tesa a diffondere uno zoccolo culturale di base sull'insieme degli operatori; tale linea sarà basata sull’educazione allo sviluppo sostenibile e sugli effetti dell’economia verde nel settore edile. Una trasversale, per trasferire competenze e capacità comuni a più figure e di bordo capaci di far interagire positivamente gli attori della filiera poichè il prodotto finale è il risultato di un processo più ampio e di sistemi costruttivi diversi. Una specifica, rivolta alle professionalità di mestiere per trasferire competenze operative specialistiche, collegate all’innovazione di processo e di prodotto.

La strategia formativa
Per quanto riguarda la formazione dei lavoratori, in un primo step sono state effettuate delle rilevazioni iniziali sulle conoscenze, competenze e abilità esistenti ed emergenti nelle aree identificate come prioritarie per l’edilizia verde attraverso un questionario, compilabile anche on line all’indirizzo http://goo.gl/forms/iNU8pSRlcr. I dati rilevati costituiranno la base per l’architettura dei programmi modulari di formazione e per i materiali formativi adeguati.
Il riconoscimento e la validazione di sistemi ottimizzati dal progetto verranno realizzati tenendo conto degli standard richiesti dal recente decreto legislativo 16 gennaio 2013, n.13 e la successiva Intesa Stato Regioni del 22 gennaio 2015. Il progetto metterà in atto procedure per valutare l’apprendimento formale, informale e non formale e definirà standard minimi a garanzia della qualità dei processi formativi.
La formazione dei docenti delle aree professionali del settore edile è ritenuta, nel quadro del progetto I-TOWN, un’azione chiave. Nelle aree prioritarie identificate verranno sviluppate metodologie innovative e contenuti tecnici che poi saranno trasferiti ai formatori tramite azioni pilota realizzate con il supporto dei partner.
Risultati attesi
Di seguito vengono specificati i risultati attesi del progetto.
Certificare o qualificare i lavoratori del settore delle costruzioni (blue collar ma con sempre più esigenza di conoscenze tecniche e interdisciplinari). A valle del progetto ci si propone di avviare un certo numero di piani formativi. Si prevede che i corsi di formazione da sviluppare dopo la conclusione del progetto, potrebbero qualificare una quantità significativa di lavoratori edili tra il 2016 e il 2020.
Formare i formatori tecnici e professionali, d'aula e di cantiere, che diverranno a loro volta formatori dei lavoratori edili. . È prevista la realizzazione di una piattaforma e-learning/sistema di gestione dell’apprendimento, al servizio degli organismi formativi di settore.
Accelerare l’applicazione del concetto di efficienza energetica in edi- lizia. Il parternariato vede, infatti, il coinvolgimento nel progetto delle associazioni più rappresentative del settore delle costruzioni, dell’in- stallazione e degli impianti. Tale cooperazione ottimizzerà l’applicazione di sistemi energeticamente efficienti nelle nuove costruzioni e nel recupero e restauro.
Garantire la sostenibilità a lungo termine dell’azione: la sostenibilità del progetto è assicurata incoraggiando il dialogo continuo con le parti sociali per l’adozione dei risultati del progetto nell’ambito nazionale dei contrattidi lavoro e l’adozione della strategia formativa I-town da parte dei partners di progetto e in particolare dal sistema bilaterale di formazione di settore coordinato da Formedil.
La rete di partenariato
Il progetto è condotto da un parternariato costituito da:
FORMEDIL Ente Nazionale per la Formazione e l’Addestramento Professionale nell’Edi- lizia, coordinatore
ANCE Associazione nazionale dei costruttori edili
ASSISTAL Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica (ESCo) e Facility Management
POLITO Politecnico di Torino
RENAEL Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali
SINERGIE Società Consortile a Responsabilità Limitata
UNINA Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Industriale
CNA-ECIPA Ente Confederale di Istruzione Professionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato
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Nell’ambito del progetto europeo “Build Up Skills I-Town”, nella primavera del 2015, sono stati acquisiti 901 questionari attraverso la diffusione di una versione cartacea, curata in particolare dalle scuole edili della rete Formedil e da Ecipa CNA, cui si è aggiunta la possibilità di compilazione on line utilizzata dall’insieme del partenariato di progetto.
L’indagine è stata diffusa a tutti, mirando però specificamente a figure coinvolte per processo di filiera costruzione installazione impianti, senza tuttavia definire un campione target.
Nonostante ciò le 901 interviste sono risultate equamente distribuite su tutto il territorio nazionale(il 22,2% al Nord Ovest, il 34,3% al Nord Est, il 18,6% al Centro e il restante 24,9% al Sud) e del tutto in linea con l’universo di riferimento ossia la rilevazione delle Forze Lavoro dell’ISTAT.
Prima fase
Una prima fase dell’indagine è consistita nell’analisi del campione, i cui risultati sono sinteticamente rappresentati di seguito.

Seconda fase
Una seconda fase ha riguardato l’analisi delle risposte delle sezioni 1 e 2.
- Sezione 1: il lavoratore è sollecitato a indicare il livello di desiderabilità e importanza delle conoscenze acquisite e da acquisire suddivise per quattro aree tematiche:
Area tematica A: recupero e manutenzione del patrimonio edilizio
Area tematica B: rigenerazione urbana e ambientale
Area tematica C: Risparmio energetico e green building
Area tematica D: Materiali e tecniche innovative
- Sezione 2: Soft skills, in cui il lavoratore è sollecitato a indicare il suo livello di competenze relazionali, metodologiche e personali.
Le risposte sono state analizzate per aree tematiche e sono stati privilegiati due livelli di analisi: da una parte è stata elaborata la dimensione quantitativa dall’altra la dimensione qualitativa.
- La dimensione quantitativa: per ogni area tematica sono state conteggiate le risposte per sotto-items e quindi generato un istogramma in grado di restituire una più semplice lettura del dato.
- La dimensione qualitativa: si è provveduto a forzare con un punteggio le risposte date dagli intervistati per ottenere una classifica del livello di conoscenza e una classifica degli argomenti che, invece, dovrebbero essere maggiormente approfonditi. Sono stati attribuiti dei punteggi alle possibili risposte (per niente=1; poco=3; abbastanza=6; molto=8; esperto/fondamentale=10). Si è poi provveduto alla sommatoria delle risposte e al calcolo del punteggio medio per ogni sotto-items e al conteggio del valore medio per area tematica.
Terza fase
Ha riguardato l’incrocio delle singole risposte con le tipologie di risposte più rappresentative dell’area anagrafica. Sono state scelte come livello di approfondimento le seguenti categorie di risposte:
- il sesso
- le classi di età:
- da 15 a 29 anni gli entrati,
- da 30 a 49 anni in piena attività,
- dai 50 anni in su quelli in uscita
- la nazionalità: gli italiani e gli stranieri
- il titolo di studio:
- fino al diploma di media inferiore i rispondenti con formazione bassa,
- diploma media superiore e qualifica professionale i rispondenti con formazione media,
- diploma universitario, laurea e master i rispondenti con formazione alta
- qualifica professionale:
- la tipologia più rappresentativa: gli operai e gli apprendisti operai
- tutte le tipologie professionali
- gli anni di lavoro nel settore:
- fino a 5 anni
- da 6 a 20 anni
- oltre 20 anni
La formazione per il costruire sicuro&sostenibile
Da questa fase di indagine sul campo sono emerse alcune prime considerazioni, verificate con l’incrocio tra esito della rilevazione attraverso questionari ed approfondimento nei Focus group con testimoni privilegiati. I testimoni sono stati individuati tra gli stakeholders di riferimento quali, ad esempio, organizzazioni imprenditoriali, produttori di materiali, tecnologie e sistemi costruttivi, organizzazioni sindacali di categoria dell’edilizia, Legambiente. Un ulteriore prezioso elemento di verifica è il costante confronto con le esperienze Build Up Skills realizzate in altri Paesi Europei, promosso dalla Commissione Europea attraverso gli exchange meetings.
Di seguito le prime considerazioni di sintesi dell’indagine condensate in 7 punti.
- Esiste un’esigenza di formazione per accompagnare i processi di innovazione tecnologica e organizzativa della filiera delle costruzioni in Italia.
- Esiste una carenza di formazione tecnico professionale tra le maestranze operative, gli artigiani, i tecnici.
- Esiste una domanda di aggiornamento delle conoscenze e competenze sulle tematiche dell'efficienza energetica, della sostenibilità, della bioedilizia.
- C'è uno spazio d’intervento possibile per un’azione ad ampio spettro che coinvolga l'insieme delle risorse umane del settore.
- Si può pensare ad una offerta strutturata su una mappa di formazione continua, organizzata per moduli unitari, cumulabili come crediti, riferiti alle specifiche aree professionali oggetto di indagine.
- Le nuove competenze green e i nuovi crediti devono trovare riconoscimento in un sistema unitario di registrazione, attestazione, validazione, certificazione.
- Il settore ha bisogno di formare figure nuove, ma soprattutto di riconvertire figure esistenti che, già in possesso di competenze generali, hanno bisogno di specializzarsi nelle nuove tecniche e acquisire un modo di pensare “green. Per questo occorre costruire una mappatura che sostenga le necessità della formazione continua, della riqualificazione, della specializzazione, offrendo opportunità differenziate di percorsi di sviluppo professionale, attraverso pacchetti formativi standard su tutto il territorio nazionale.
Il progetto europeo I-TOWN
Il settore degli edifici non industriali è considerato il principale elemento nel consumo di energia e di emissioni di gas serra (GHG) sia a livello nazionale che europeo. Per contrastare tale problema, le Direttive Europee individuano strategie per la promozione dell’efficienza energetica negli edifici in accordo con gli obiettivi energetici di EU 2020.
La nuova Politica energetica Nazionale, è stata messa in atto per conseguire gli obiettivi a breve e a lungo termine (2020), al fine di promuovere l’efficienza energetica, lo sviluppo sostenibile e le energie rinnovabili.
In Italia nel settore della formazione professionale le Regioni e le province autonome hanno facoltà di creare un proprio sistema. Ciò ha reso complesso, ad oggi, il processo di definizione di un quadro nazionale comune. Alle Regioni compete la responsabilità di sviluppare e impostare i programmi di formazione professionale anche se esistono disposizioni nazionali finalizzate a garantire un minimo di standardizzazione e qualità dei programmi formativi realizzati in tutto il paese. Tutti gli accordi stipulati recentemente hanno dichiarato la necessità di giungere ad un sistema nazionale di riferimento.
Le risorse umane, centro del cambiamento, sono il vero valore aggiunto; lo sviluppo di nuove abilità e competenze specializzate, insieme alla formazione dei formatori e alla certificazione dei tecnici nel campo dell’efficienza energetica nel settore edile, è, infatti, la principale leva del cambiamento e della crescita professionale.
L’elenco nazionale delle qualifiche rappresenta la base per la definizione di nuove competenze e abilità che gli operatori dovrebbero avere secondo le line guida della strategia 2020. Tutti gli operatori identificati con una roadmap nazionale devono migliorare la competenze tecniche, quelle trasversali e quelle di bordo per promuove l’integrazione nell’intera filiera edile. Gli standard identificati con la roadmap nazionale, di di cui si occupa I-town, sono relativi alle figure base del processo costruttivo: Operatore edile, Operatore termo-idraulico, Operatore di impianti elettrici, Operatore elettronico, Operatore carpentiere per il legno.
Il cantiere del futuro sarà sostenibile e punterà sull’efficienza energetica. Tutta la filiera delle costruzioni avrà bisogno di accrescere le competenze professionali degli operatori. L’edilizia “verde” sta generando cambiamenti nella formazione professionale ed è in crescita la necessità di trasmettere competenze interdisciplinari. Per tale ragione il progetto I-TOWN intende sviluppare tre diverse linee formative. Una generale, rivolta a tutte le risorse umane della filiera edile tesa a diffondere uno zoccolo culturale di base sull'insieme degli operatori; tale linea sarà basata sull’educazione allo sviluppo sostenibile e sugli effetti dell’economia verde nel settore edile. Una trasversale, per trasferire competenze e capacità comuni a più figure e di bordo capaci di far interagire positivamente gli attori della filiera poichè il prodotto finale è il risultato di un processo più ampio e di sistemi costruttivi diversi. Una specifica, rivolta alle professionalità di mestiere per trasferire competenze operative specialistiche, collegate all’innovazione di processo e di prodotto.

La strategia formativa
Per quanto riguarda la formazione dei lavoratori, in un primo step sono state effettuate delle rilevazioni iniziali sulle conoscenze, competenze e abilità esistenti ed emergenti nelle aree identificate come prioritarie per l’edilizia verde attraverso un questionario, compilabile anche on line all’indirizzo http://goo.gl/forms/iNU8pSRlcr. I dati rilevati costituiranno la base per l’architettura dei programmi modulari di formazione e per i materiali formativi adeguati.
Il riconoscimento e la validazione di sistemi ottimizzati dal progetto verranno realizzati tenendo conto degli standard richiesti dal recente decreto legislativo 16 gennaio 2013, n.13 e la successiva Intesa Stato Regioni del 22 gennaio 2015. Il progetto metterà in atto procedure per valutare l’apprendimento formale, informale e non formale e definirà standard minimi a garanzia della qualità dei processi formativi.
La formazione dei docenti delle aree professionali del settore edile è ritenuta, nel quadro del progetto I-TOWN, un’azione chiave. Nelle aree prioritarie identificate verranno sviluppate metodologie innovative e contenuti tecnici che poi saranno trasferiti ai formatori tramite azioni pilota realizzate con il supporto dei partner.
Risultati attesi
Di seguito vengono specificati i risultati attesi del progetto.
Certificare o qualificare i lavoratori del settore delle costruzioni (blue collar ma con sempre più esigenza di conoscenze tecniche e interdisciplinari). A valle del progetto ci si propone di avviare un certo numero di piani formativi. Si prevede che i corsi di formazione da sviluppare dopo la conclusione del progetto, potrebbero qualificare una quantità significativa di lavoratori edili tra il 2016 e il 2020.
Formare i formatori tecnici e professionali, d'aula e di cantiere, che diverranno a loro volta formatori dei lavoratori edili. . È prevista la realizzazione di una piattaforma e-learning/sistema di gestione dell’apprendimento, al servizio degli organismi formativi di settore.
Accelerare l’applicazione del concetto di efficienza energetica in edi- lizia. Il parternariato vede, infatti, il coinvolgimento nel progetto delle associazioni più rappresentative del settore delle costruzioni, dell’in- stallazione e degli impianti. Tale cooperazione ottimizzerà l’applicazione di sistemi energeticamente efficienti nelle nuove costruzioni e nel recupero e restauro.
Garantire la sostenibilità a lungo termine dell’azione: la sostenibilità del progetto è assicurata incoraggiando il dialogo continuo con le parti sociali per l’adozione dei risultati del progetto nell’ambito nazionale dei contrattidi lavoro e l’adozione della strategia formativa I-town da parte dei partners di progetto e in particolare dal sistema bilaterale di formazione di settore coordinato da Formedil.
La rete di partenariato
Il progetto è condotto da un parternariato costituito da:
FORMEDIL Ente Nazionale per la Formazione e l’Addestramento Professionale nell’Edi- lizia, coordinatore
ANCE Associazione nazionale dei costruttori edili
ASSISTAL Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica (ESCo) e Facility Management
POLITO Politecnico di Torino
RENAEL Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali
SINERGIE Società Consortile a Responsabilità Limitata
UNINA Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Industriale
CNA-ECIPA Ente Confederale di Istruzione Professionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato
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