Formare il presente per assicurarsi il futuro. Intervista al Presidente del Formedil Ernesto Bruni Zani pubblicata sulla rivista "Italia NO DIG" edita dalla IATT



Formare il presente per assicurarsi il futuro

Il ruolo della formazione d’eccellenza è assicurare basi solide al futuro di lavoratori e mercati. Con questo spirito Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) porta avanti la sua azione puntando su temi come innovazione, sicurezza e sostenibilità. In quest’ottica si colloca anche il rinnovo di un protocollo d’intesa con IATT, attraverso il quale rilasciare “Patentini per operatori macchine complesse” relative alle tecnologie no dig.

Avete recentemente sottoscritto il rinnovo di un protocollo con IATT. Quali sono i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri di questa collaborazione che va avanti dal 2011?
Questo è il quarto protocollo che si sottoscrive con validità biennale. Fino ad oggi abbiamo organizzato tredici corsi di formazione, realizzati prevalentemente nelle nostre strutture in Emilia-Romagna e a seguire in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Puglia, per un totale di 155 addetti. I numeri sembrano bassi ma si tratta di un comparto molto specialistico e di nicchia.

Quanto è forte la domanda di formazione qualificata in Italia nel campo delle trenchless technology da parte di operatori e aziende?
La domanda sarà sempre più elevata perché il mercato delle costruzioni si sta specializzando in maniera crescente. La particolarità di questo ambito lavorativo è operare con macchine prevalentemente gestite da remoto e a basso impatto ambientale, non danneggiando l’ambiente, che promuovono la cultura green, agiscono in spazi limitati e hanno una bassa incidenza sull’aspetto infortunistico. Elementi che bene si contestualizzano in un mercato europeo che punta alla sostenibilità, alla riduzione dei rifiuti e al risparmio energetico. Anche le norme e le prassi Uni (frutto della collaborazione tra IATT e la stessa UNI) incentivano il processo di formazione per la qualificazione dei lavoratori in questo campo.

L’emergenza Coronavirus ha imposto nuovi modelli di formazione e aggiornamento professionale, spingendo molto sull’e-learning. Come avete risposto a questa nuova necessità?
Tutte le scuole territoriali si sono attrezzate per sopravvivere a questa situazione assistendo le aziende ove possibile e proponendo un’offerta formativa a distanza con moduli specialistici, seminari formativi e di dibattito su come affrontare l’emergenza e la fase successiva. Nel caso di IATT ciò si è tradotto nel trasformare il percorso tradizionale del patentino in un processo in cui la teoria viene trasmessa in formazione sincrona, mentre le prove pratiche si svolgono necessariamente in cantiere, seguendo le direttive comportamentali emanate dallo Stato e dalle parti sociali di settore.

Nell’ambito della vostra attività formativa, nel campo del no dig e non solo, riuscite a promuovere anche temi trasversali come la sicurezza sul lavoro e la tutela dell’ambiente?
Assolutamente sì! I nostri corsi con IATT prevedono una parte dedicata alla sicurezza, indipendentemente dal fatto che questa tipologia di macchine - come detto precedentemente - preserva da alcuni pericoli. Il tema della sicurezza deve comunque essere presente nella formazione e affrontato sempre più sotto l’aspetto comportamentale, non solo come un obbligo di legge. Come noto le due strutture paritetiche, quella della formazione e quella della sicurezza, hanno uno stretto rapporto di collaborazione tanto che le parti sociali hanno orientato il sistema alla loro unificazione.

In tema di innovazione, quali sono i nuovi settori ad alto valore aggiunto nei quali può attivarsi l’interesse di Formedil?
Stiamo lavorando con IATT facendo leva sui giovani perché dobbiamo offrire loro l’opportunità di comprendere uno spaccato del mercato delle costruzioni che non conoscono e che ha aspetti di innovazione accattivanti. Inoltre, il settore ha necessità di avvalersi di operatori più giovani poiché l’età media è piuttosto elevata e non sempre è così facile reclutare ragazzi interessati a entrare nel nostro comparto. Quello delle macchine a basso impatto ambientale è un campo che potrebbe favorire questo processo.

 

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